Proseguendo sull'itinerario farnesiano arriviamo a Viterbo, città cinta di
mura ancora interamente conservate,
intervallate da torri, erette nel XI e XIII secolo e da porte. Il capoluogo
della Tuscia, detto anche "la Città dei Papi" conserva numerosi
edifici duecenteschi ed è caratterizzata da numerose fontane che ornano le
piazze. La Cattedrale, risalente al XII secolo, è in stile romanico, con la
facciata appartenente al XVI secolo, affiancata da una cappella romanica e da
un campanile gotico del XIV secolo. All’interno si possono ammirare i resti
del pavimento del XII secolo, nella navata destra troviamo lo "Sposalizio
di Santa Caterina e Santi", affresco di scuola umbra, in sagrestia un
"busto del cardinal Gallo" forse attribuibile al Canova. Il Museo
Civico ha sede nel convento della Chiesa di Santa Maria della Verità e vi si
accede attraversando lo splendido chiostro gotico. Oltrepassata
la sezione archeologica, nella pinacoteca sono esposti: la "Pietà",
capolavoro di Sebastiano del Piombo, la "Madonna con il Bambino",
affresco di A. di Giovanni, cui furono aggiunte, nel XV secolo, figure di
angeli dal Pastura (Antonio del Massaro, detto il Pastura). Il Palazzo Papale
è duecentesco e, originariamente, veniva a trovarsi nel centro della vita
medioevale della città. E’ preceduto da una scalinata del 1267 ed ha, sulla
facciata coronata da merli, sei grandi bifore che immettono sulla Loggia.
Quest’ultima, con le arcate intrecciate a formare un raffinato traforo, è
la parte più bella dell’intero edificio, sorto tra il 1257 ed il 1266, che
è anche il monumento più illustre della città. Dalla Loggia, che serviva ai
Pontefici appena eletti per benedire il popolo, il Papa Clemente IV (Guido Foulques, 1195-1268) scomunicò Corradino di Svevia; sulla sinistra
delle arcate una scalinata conduce al salone che fu sede di numerosi conclavi.
Famoso tra questi è quello che durò dal 1268 al 1271. Poiché i cardinali
non riuscivano a mettersi d'accordo su chi eleggere, gli esasperati viterbesi
intervennero prima rinchiudendo i cardinali nel palazzo (cum clave, da qui
deriva il termine conclave) e poi scoperchiarono il tetto.
Non può mancare una visita al quartiere S. Pellegrino, autentico scorcio
medioevale in cui vie e piazzette danno, ancora oggi, la visione intatta di un
ambiente cittadino del XIII secolo. Il Palazzo Farnese (XV secolo) è noto per
aver ospitato la famiglia di Pier Luigi, padre del futuro papa Paolo III e di
Giulia detta la "Bella". L’odierna via Cavour ricalca l’antica
"Strada Farnesiana" voluta dal cardinale Alessandro, come arteria di
scorrimento nel centro cittadino.
Nei pressi di Viterbo si possono visitare la città
etrusco - romana di Ferento, con un teatro ancora ben conservato e adibito a
spettacoli all’aperto durante la stagione estiva e la necropoli etrusca di
Castel d’Asso. Ricordiamo anche gli stabilimenti termali con acque sulfuree,
alimentati dalla sorgente detta il "Bulicame". Tra le manifestazioni
turistiche è molto famoso il trasporto della "Macchina di S. Rosa",
imponente torre luminosa alta circa 30 metri e con peso di 5 tonnellate, sollevata e trasportata a braccia da cento facchini
detti "I facchini di S. Rosa" il 3 settembre di ogni anno.
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