Dell’antica
capitale del Ducato di Castro, poco lontano da Ischia di Castro al confine con
la Toscana, rimangono
solo le rovine: venne fatto distruggere nel 1649 per ordine del Papa Innocenzo
X Pamphili. I resti della città sono immersi in un ambiente naturale ancora
intatto e immerso nel verde, si possono ancora osservare gli avanzi di imponenti opere
di Fortificazione, parte della Cattedrale di San Savino, la piazza maggiore
con la caratteristica pavimentazione a spina di pesce, e i pochi resti degli
edifici circostanti; la zecca, osteria, case private, cisterne e cantine. La
città, di epoca medievale, fu ristrutturata e abbellita nel periodo
rinascimentale dall'architetto Antonio da Sangallo il Giovane su
incarico della famiglia Farnese che resse il Ducato di Castro dal 1537 al
1649.
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