Il paese di Fabrica di Roma si trova adagiato sulle pendici dei monti Cimini,
vi sono alcune fabbriche di ceramica legate alla tradizione della vicina
Civita Castellana.
Fabrica di Roma fu fondata probabilmente dai profughi di Falerii Novi nei
secoli VIII - IX, che fu importante centro federato con Roma. Dopo le
invasioni barbariche il suo territorio fu ripopolato nel 1093. I Prefetti di
Vico tennero Fabrica fino al 1308, quindi passò alla famiglia Orsini. Nel
1367 divenne proprietà dell'Ospedale di Santo Spirito in Roma, fu comprata da
Pier Luigi Farnese nel 1539, per integrarla nel suo Ducato di Castro.
Nel 1800 passò alla famiglia Cencelli e successivamente, come tutto il
Patrimonio di S. Pietro in Tuscia, al Regno d'Italia.
Il suo nome deriva probabilmente dall'estrazione di peperino, coltivato sin
dai tempi più antichi, o esser collegato al favo delle api, presente nello
stemma araldico del comune, detto "fabvro" che potrebbe avere le sue
origini dall'aspetto che il luogo poteva avere nel medioevo, a causa della
rupe su cui sorge, ricca di grotte.
Ancora oggi qui si possono ammirare le rovine dell’abitato
romano di Falerii Novi, città originaria del III secolo a.C., le cinta
murarie contavano 50 torri
equidistanti e nove porte che mostrano ancora oggi la Porta di Giove
e quella di Bove; visibili sono le rovine di un anfiteatro e la Via Amerina,
ancora percorribile fino al territorio di Nepi costellata da numerose tombe
etrusche. E’
purtroppo scomparsa ogni traccia dell’antico abitato. Nel centro storico di
Fabrica, più precisamente nella piazza del Duomo, troviamo il Castello
Farnese che per più di cento anni (1539 -1649) appartenne alla potente
famiglia che trasformò, come avvenne a Caprarola, la roccaforte in residenza.
La Colleggiata di S. Silvestro ricostruita nel XVI secolo conserva un
tabernacolo rinascimentale e nell'abside maggiore pregevoli affreschi del
'500, sotto l'altare centrale è custodito il corpo di San Giustino martire.
Da vedere, la chiesa di San Sebastiano al Borgo del XV secolo meglio
conosciuta come Santa Maria della Vittoria al cui interno vi è conservata
un’antica tegola in terracotta raffigurante il volto del Salvatore. La Chiesa
di S. Maria della Pietà (o della Madonna dei Frati) del XIV secolo ha la
pianta ottagonale con l’interno in stile Romanico tipico dell’Alto Lazio. Sempre
in stile Romanico è la Chiesa di S. Maria della Stradella del
XVII secolo,
a pianta ottagonale che sorge a poca distanza. Il Palazzo dei Prefetti
di Vico del XIII - XIV secolo, il palazzo è importante testimonianza
della potenza che ebbe questa famiglia nel Patrimonio di S. Pietro nella
Tuscia, anche se la Chiesa nel 1436 la stroncò definitivamente.
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