La città di Vetralla è
soprattutto conosciuta per la produzione di prodotti tipici, quali olio extravergine
d’oliva e il miele: queste delizie gastronomiche non oscurano però le altre ricchezze del territorio e le bellezze della cittadina di
lontana origine etrusca. L’abitato, sorto tra il X ed il IX secolo a.C., fu
distrutto dai romani, che lo occuparono tra il V ed il IV secolo; la
popolazione si rifugiò nella vicina Forum Cassii, della quale
rimangono ora scarse rovine nei pressi della località di Santa Maria di
Forcassi. Vetralla risorse in periodo alto-medievale, a partire da un piccolo
sito fortificato, poi compreso nel patrimonio di San Pietro di Tuscia e
successivamente nei vasti domini della famiglia Orsini. Molte delle più
importanti famiglie delle Tuscia se ne contesero il possesso: dopo gli Orsini
fu la volta degli Anguillara, a cui successero i Borgia ed i Cybo (che la
ebbero per donazione pontificia) ed infine i Farnese. Circondata dai boschi
che si arrampicano sulle falde del Monte Fogliano e del Monte Panese, si trovò
spesso al centro di avvenimenti di notevole portata storica: dalla conquista
romana al governo pontificio (quando proprio da Vetralla venne bandita dal
Papa la Seconda Crociata, nel 1145), gli abitanti ed i loro dominatori
eressero sempre nuovi edifici, chiese, piazze e strade senza intaccare la
quiete e l’ammirabile bellezza dei luoghi; anzi, le opere dell’uomo
seppero inserirsi armoniosamente nell’ambiente aumentandone il fascino un
po’ misterioso.
Si ammirano, nel territorio, le necropoli etrusche di Grotta Porcina e di
Norchia, risalenti rispettivamente ai secoli VII - IV a.c. e IV - III,
indizio di una lunghissima ed ininterrotta frequentazione da parte di queste
popolazioni; le tante chiese, molte delle quali consacrate al culto mariano,
quali Maria Santissima dell’Ave Maria, Maria del Carmine e Maria del
Soccorso e le intitolazioni “locali” alla Vergine di Forocassio, del
Riscatto, del Ponte, della Folgore e del Lauro. L’attuale abitato si estende
lungo un falsopiano inserito fra due vallette degradanti verso il mare: la via
Cassia, che lo costeggia, ne garantisce l’accessibilità e la velocità dei
collegamenti. Vetralla comprende un borgo medievale che trova il suo centro
nella Piazza della Rocca, fortificazione eretta per ospitarvi i Prefetti di
Vico e poi trasformata in monastero, della quale non resta che un unico grande
torrione cilindrico ornato di merli, per poi prolungarsi, in tempi successivi,
seguendo le opposte direttrici sud-est e nord-ovest.
Il Duomo cittadino, intitolato a Sant’Ippolito, custodisce numerose opere di
grande pregio artistico, fra le quali ricordiamo la cantoria barocca, una
Madonna con Angeli su tavola risalente al XII secolo, una Trasfigurazione del
Benefial ed un reliquiario d’argento dorato. Nel
Duomo sono conservate le reliquie del Santo titolare, patrono della città.
Preziosa anche la chiesa di San Francesco, costruzione alto-medievale che ha
conservato fino a noi l’antica cripta a sei navate, scompartite da colonne
sorreggenti le belle volte a crociera, dove si notano, riutilizzati, elementi
decorativi romani; la chiesa fu poi rialzata e ristrutturata nel secolo XI:
l’attuale edificio è una severa costruzione in stile romanico ornato
all’esterno dal bel portale scolpito e decorato ed all’interno da lacerti
di affreschi databili ai secoli XV - XVII; da notare il pavimento della navata
centrale e del presbiterio leggermente rialzato, questo, rispetto al piano di
camminamento del resto della chiesa, in stile cosmatesco. Non mancano poi gli edifici di
architettura civile, pubblica e privata: i Palazzi della nobiltà cittadina
come i cinquecenteschi Palazzi Franciosoni e Vinci, della scuola del Vignola;
Palazzo Piatti si contraddistingue per la facciata stretta e slanciata ed il
grande portale. Pregevole è pure il Palazzo Comunale, affacciato sulla piazza
Umberto I, ornata da due belle fontane del XVIII secolo e completata dalla
superba mole del Duomo.
Per i visitatori momenti privilegiati sono le tante sagre cittadine e le
pittoresche manifestazioni: il Presepe Vivente, le Sagre in onore della
Vergine, durante le quali si organizzano poetiche celebrazioni quali la
Fiorita del mese di maggio, in occasione della festa della Madonna del
Carmelo. I fiori e la natura in genere sono spesso protagonisti delle
manifestazioni di Vetralla, sia che si trovino vicinissimi all’uomo (Fiori
alla finestra), sia che siano nel più vasto ambiente circostante. Di notevole
interesse è lo Sposalizio dell’Albero che avviene sposando due
alberi sul Monte Fogliano in loc. S. Angelo, rievocazione di un fatto storico.
Gli artigiani per la produzione di ceramiche di Vetralla sono noti per l’utilizzo di vernici
vetrificate, piombo, manganese ed antimonio: l’arte della manifattura delle
terraglie viene trasmessa di padre in figlio, così che queste stirpi, conservano i loro antichi segreti alimentando la
diceria di derivare direttamente la propria abilità dagli etruschi.
Altre attività artigianali sono la lavorazione del legno, del ferro, del
rame, la bigiotteria, i ricami ed i lavori in cuoio ed in peperino.
DA VEDERE:
- Grotta
Porcina - (VII - III secolo a. C.) È situata lungo il percorso della
Via Clodia nel punto in cui questa attraversa il Fosso Grignano tra i
Comuni di Vetralla e Blera. La suggestiva necropoli è costituita da
numerose tombe a fossa, un imponente tumulo con ponte d'accesso alla
sommità, un'immensa tomba a camera con soffitto a cassettoni e numerose
tombe a camera semplici con trave centrale e deposizioni laterali. Di
particolare interesse e l'altare sacrificale di forma circolare scavato
nel tufo a cui si accede da un passaggio pure ottenuto nel tufo. L'altare
è contornato da gradini destinati agli osservatori dei riti officiati.
- Le
caratteristiche dell'intera struttura fanno supporre che si tratti del
primo e più antico "teatro" d'Italia legato al culto funebre.
- Sempre
a Grotta Porcina sono inoltre presenti i resti di un piccolo tempio,
semidistrutto da un incendio, in parte scavato nella parete tufacea e in
parte realizzato con blocchi dello stesso materiale.
- Necropoli
del Cerracchio: Tombe a fossa, risalenti al VI e V secolo a. C.,
relative ad un insediamento rurale etrusco sorto sul luogo di un
precedente sito villanoviano (l'assetto della zona è attualmente
sconvolto da una cava di tufi).
-
- Chiesa
di S. Maria In Forcassi: Risale probabilmente al IX secolo.
All'interno numerosi affreschi (frammenti), databili al XV e XVI secolo.
-
- Duomo:
In stile classicheggiante fu iniziato nel 1711 da G. B. Concini.
Custodisce numerose opere che vanno dal XII al XVIII secolo.
-
- Forum
Cassii: Stazione di Posta lungo la Consolare Cassia, le cui rovine si
trovano a due chilometri dal centro in località S. Maria di Forcassi. Vi
si possono ammirare resti di mura e di pavimenti in opus reticulatum e di
monumenti sepolcrali che si rifanno all’uso, proprio delle classi più
agiate, di innalzare ai lati della strada le tombe dei defunti.
-
- Chiesa
di S. Francesco: Romanica (XI secolo), costruita sui resti di una
precedente costruzione. Nell’interno, a tre navate, resti di pavimento
cosmatesco e numerosi affreschi. La cripta, a sei navate divise da 27
colonne, risale probabilmente al VI-V secolo.
- Da vedere anche le Chiese
di S. Filippo e Giacomo (XV sec.), S. Giuseppe (1718), S. Maria
(1695). Il Palazzo Comunale, con campanile a vela e orologio e la facciata
disegnata dal Vignola, Palazzo Franciosoni, della scuola del Vignola,
presenta affreschi degli Zuccari, Palazzo Piatti, Palazzo Vinci,
costruzione della scuola del Vignola ed il Museo
della città e del territorio: È una struttura predisposta per
ospitare mostre tematiche riguardanti i centri storici della Tuscia e le
loro tradizioni, culturali e artigianali.
|