LA VIA FRANCIGENA: MONTEFIASCONE

La Via Francigena - I PellegriniLa città è posta sull’alto di un colle da dove si gode un ottimo panorama, coronato dal Duomo, che domina il lago di Bolsena. E’ importante centro agricolo, famoso per il suo vino, è sede di un buon flusso turistico agro-ambientale; il suo monumento più significativo è la Chiesa di S. Flaviano, dove è conservato sul pavimento vicino all'ingresso della chiesa, un singolareMontefiascone - Interno della Chiesa di San Flaviano epitaffio. A tale proposito è bene raccontare l'intera storia: Si tratta della lastra tombale del tedesco Giovanni Defuc, la tradizione vuole che questo singolare personaggio, durante un viaggio al seguito di Enrico V (diretto a Roma per farsi incoronare dal Papa), amasse farsi precedere dal servitore Martino al quale spettava il compito di ispezionare le varie osterie disseminate lungo il percorso alla ricerca del buon vino. Quando lo trovava, segnava sulla porta della cantina "Est" se era buono ed "Est Est" se il vino era ottimo. Giunto a Montefiascone il fedele assaggiatore, dopo aver degustato il prelibato moscatello, non esitò a rafforzare l'affermazione con un triplice Est! Est!! Est!!! A Defuc, sopraggiunto qualche giorno dopo, non sfuggì la puntigliosa raccomandazione, anzi, di ritorno da Roma, decise di fermarsi per sempre a Montefiascone dove morì, si dice, per il troppo bere nel 1113.
La Chiesa di S. Flaviano è inoltre famosa per le caratteristiche delle sue linee architettoniche. Il tempio, eretto in forme romaniche nell'XI secolo su preesistente costruzione pagana, è formato, come in San Francesco di Assisi, da due chiese sovrapposte. Nel XIII secolo venne notevolmente rimaneggiato dal Papa Urbano IV che l'ampliò, in forme gotiche, rifacendo la facciata che conserva, nella parte superiore e nel campanile a vela, il primitivo stile romanico. Il portale d'ingresso, sormontato da una loggetta rinascimentale, immette nella Chiesa inferiore a tre navate divise da pilastri e colonne con bei capitelli di varia forma, alcuni dei quali di libera interpretazione corinzia, che sostengono archi gotici nella parte anteriore e romanici in quella posteriore da dove si sale al matroneo di stile romanico, con tetto a Montefiascone - Panorama con la Cupola di S. Margherita capriate, che custodisce il tronetto di Urbano IV. Interessanti le tre absidi della Chiesa inferiore, disposte ad arco; nell'ultimo pilastro a destra è scolpito un piccolo ciborio del Duecento. Numerosi affreschi decorano le pareti e la parte absidale.

La cittadina ha risentito positivamente dell'influsso di alcuni pontefici, tra cui Urbano V, considerato il massimo benefattore di Montefiascone: a lui si devono la radicale trasformazione della Rocca per ospitare la corte pontificia e il titolo di diocesi. Onori anche a Giulio II, Leone X, Paolo III e Pio IX: a quest'ultimo gli abitanti del posto, in occasione della sua visita nel settembre del 1857, dedicarono la costruzione di una porta.
Nella parte più alta del paese, accanto alla rocca, si trova la Cattedrale di Santa Margherita, la cui cupola è fra le più grandi d'Italia. Alla sua costruzione, che ebbe inizio alla fine del XV secolo, parteciparonoMontefiascone - La Cupola della Cattredale di Santa Margherita numerosi artisti: un certo Magister Antiquus, Michele Sammicheli e Carlo Fontana, quest'ultimo autore della cupola nel 1647. La facciata con due torri campanarie, venne completata, su progetto di Paolo Gazola, nel 1840. Nell'interno, la cripta accoglie le spoglie di Santa Margherita di Antiochia, martirizzata al tempo di Diocleziano. Il vano della chiesa, a pianta ottagonale con sette cappelle, custodisce tra l'altro una statua marmorea di Santa Margherita, un pregevole crocifisso ligneo, una terracotta robbiesca con la Madonna e il Bambino e una pala seicentesca della scuola del Sassoferrato raffigurante il Transito di San Giuseppe.
Tra le altre chiese meritano una visita quella di Sant'Andrea, riedificata nell'XI secolo, e quella campestre di Santa Maria del 1526 in località Montedoro lungo la strada per Marta, progettata nella prima metà del cinquecento da Sangallo il Giovane. Nel centro storico, poi, si fanno notare il Palazzo Comunale, dominato da un massiccio campanile, il Palazzo Renzi, il pozzo di Urbano V, e la casa in un cui visse, intorno al 1750, l'abate letterato Giovan Battista Casti.

Una strada panoramica scende fino alle rive del lago di Bolsena, con aree verdi attrezzate e alcuni locali di ritrovo. Da non dimenticare la Fiera del Vino che si svolge nella prima quindicina di agosto, con la rievocazione del corteo storico di Enrico V con Giovanni Defuc.

 

La Via Francigena - Le tappe nella Tuscia

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