La
felice posizione di Bolsena sulle colline degradanti dei monti Volsini ha
favorito da sempre gli insediamenti umani, come documentano le tracce di
primitive abitazioni palafitticole rinvenute nei fondali del lago. Importante
è anche il fatto di situarsi lungo il cammino dei Pellegrini verso Roma.
L'antenata di Bolsena, l'etrusca Velzna fu l'ultima delle 12 città della
confederazione etrusca a cedere ai Romani (265 a.c.), sorgeva nei pressi
dell'attuale centro abitato per altri era invece l'attuale Orvieto. Nell'età
romana la città prese il nome di Volsinii e venne eletta a municipio. Bolsena,
attualmente, si avvale di confortevoli attività ricettive, frequentate non solo d'estate,
da una ricca clientela italiana e nordeuropea. Oltre che sul turismo, basa la sua economia sull'agricoltura
con coltivazioni di ortaggi e olivi e sulla pesca praticata nel Lago di
Bolsena. Sotto il profilo religioso, va ricordato anzitutto il Miracolo del
Corpus Domini, avvenuto nel 1263: nel corso di una messa celebrata dal
sacerdote boemo, Pietro da Praga, al momento della elevazione, alcune gocce di
sangue caddero dall’ostia sul corporale di lino e sui marmi dell’altare,
che fin dal 1693 sono custoditi nella cappella del Miracolo della Chiesa di
Santa Cristina, eretta nell'undicesimo secolo in stile romanico. L'assetto
attuale è in buona parte da riferire agli interventi quattrocenteschi ad
opera del cardinale Giovanni de' Medici. L'interno della chiesa centrale è a
tre navate divise da rozze colonne bombate, conserva nelle linee generali la
primitiva struttura; absidi quadrate con volte a crociera e tetto a capriate.
Notevole un polittico quattrocentesco attribuito a Sano di Pietro e Benvenuto
di Giovanni. Nella navata destra si apre la cappella del Rosario con volte a
crociera gotica e affreschi del '400. Nella cappella di Santa Lucia, in fondo
alla navata destra, possiamo ammirare affreschi di scuola umbro-senese con
storie della natività. Attraverso un portale romanico, di marmo bianco ornato
da bassorilievi, si accede alla Cappella del Miracolo, di impianto barocco:
nell'altare maggiore sono venerate tre sacre pietre macchiate, secondo la
tradizione, dal sangue del miracolo eucaristico. Una quarta pietra è esposta
in un bel reliquario. Sugli altari minori vi sono tele settecentesche. Si
accede, quindi, alla grotta di Santa Cristina ricavata nelle gallerie
catacombali circostanti il sepolcro della Santa. Al centro troviamo l'altare
del Miracolo, circondato da una balaustra del '500 e sormontato da un ciborio
del IX secolo sorretto da quattro colonne corinzie; il paliotto è costituito
da una pietra basaltica con le orme dei piedi dell'eroina cristiana che -
secondo la tradizione - sorresse il corpo della martire quando venne gettato
nel lago. Urbano IV, per celebrare il miracolo
di Bolsena, istituì la festa del Corpus Domini, ed ancora oggi, nella
data prescelta del 18 giugno una imponente infiorata avente per tema l’Eucarestia
si snoda per le vie del centro della cittadina. La sera del 23 luglio, Bolsena
celebra invece la sua Patrona Santa Cristina con una rappresentazione di
quadri viventi relativi ad episodi del martirio della Santa I Misteri
di Santa Cristina, mentre i primi di luglio, in occasione della Sagra
del Pesce, centinaia di turisti invadono il litorale. Sulla strada per Orvieto si
sviluppa per un perimetro di circa 4 km, sul Poggio Moscini, l’estesa cinta
muraria di concezione etrusca, risalente al IV sec. a.C., all’interno
della quale sono racchiusi resti di varie opere monumentali. La Rocca, attuale
Castello Monaldeschi della Cervara, eretta dagli Orvietani nel sec. XIII
- XIV, domina
il centro urbano di Bolsena; in epoca medioevale costituiva l’avamposto
difensivo del nucleo urbano verso l’entroterra. E' costituito da una pianta
quadrata e torri angolari. Fu devastato nel 1815 dalla popolazione per
impedire che cadesse nelle mani di Luciano Bonaparte, è stato ricostruito
nelle forme che oggi ammiriamo. Fra l'altro ospita il museo territoriale di
Bolsena, che si articola su tre piani ed un cortile esterno. Infine,
nella piazza centrale, troviamo il tempio di San Francesco, costruito nel periodo gotico.
Notevole, sulla parete d’ingresso, il Crocefisso della scuola del Pastura.
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