Acquapendente
è legata da millenni alla via che l'attraversa da nord a sud dividendo il
centro storico e la vallata su cui si adagia in due parti. Nei secoli, questa
via ha assunto diversi appellativi: "Via Cassia" in epoca romana,
"Via Francigena" per tutto l'alto medioevo, poi "Via
Romea" al tempo delle grandi peregrinazioni ed infine più comunemente
"Romana". Dalle prime testimonianze dei viaggiatori che si recavano
a Roma si intuisce come l'economia di Acquapendente nei secoli intorno al
mille fosse legata essenzialmente a questa via, che permetteva di congiungere
il regno dei Franchi con Roma, da qui l'appellativo Franchigena e poi Francigena. Situata tra il monte Amiata ed il lago di Bolsena, presso i
confini del Lazio con la Toscana e l'Umbria, Acquapendente si presentava ai
pellegrini come una piccola città posta su un'altura scoscesa con ai piedi la
Valle del Paglia. Acquapendente,
attualmente, è un
comune agricolo fra i più importanti del Viterbese, con notevole produzione
di legumi, ortaggi e vino, vi sono fabbriche artigiane di ceramica e notevole
è l'economia basata sul turismo agrituristico e ambientale per la presenza
della vicina Riserva di Monte Rufeno. Acquapendente è anche sede della
Comunità Montana dell'Alta Tuscia Laziale.
All’ingresso dell’abitato si incontrano la Torre medioevale detta Julia
de Jacopo, porta delle antiche mura e, di fronte, la Cattedrale del
Santo Sepolcro, sorta intorno all'anno mille per volere di Matilde di
Westfalia, fu consacrata nel 1149 dal Vescovo Aldobrandino da Orvieto.
Nell'interno si notano una pregevole opera in terracotta smaltata di Jacopo
Beneventano del '500, raffigurante il Padreterno adorato dagli angeli; il coro
ligneo fine '600 nell'abside è riferito all'artista Matteo Tedesco; poi
abbiamo un pregevole fonte battesimale del Trecento. Nella cappella di
Sant'Ermete troviamo una statua di cera che raffigura il santo patrono. La
cripta risale alla seconda metà del X secolo; si compone di nove navate con
22 colonne sormontate da ricchi capitelli. Venne eretta sulla primitiva
edicola del Santo Sepolcro che si trova al centro, coperta da una piramide a
base rettangolare. Tradizione vuole che custodisca una reliquia bagnata del
sangue di Cristo.
Da visitare la Chiesa di San Francesco, precedentemente intitolata
a Santa Maria, originariamente gotica, che venne consacrata nel 1149 che dai
Benedettini passò ai Conventuali nel 1255; tra il 1506 e il 1534, su progetto
di Raffaele da Prato, venne innalzato il campanile che attualmente ospita tre
campane, la maggiore delle quali è stata fusa da Giovanni da Ferentino nel
1472. Tra gli altri monumenti, di rilievo il Palazzo Comunale con il
grande portico neoclassico, il ponte sul fiume Paglia, che Papa
Gregorio XIII fece costruire nel 1580 su progetto dell’architetto Fontana e
che fu detto appunto Ponte Gregoriano. Acquapendente è, anche, il
punto di riferimento per escursioni nella Riserva Naturale di Monte
Rufeno, a 2 km dal paese, occupando circa 3000 ettari del
territorio tra la quota di m 200 e m 748 s.l.m.; nella Riserva, ricca di
boschi secolari, vivono numerose specie di animali, dal cinghiale al gufo
reale, dalla faina alla tartaruga. L’ambiente è particolarmente suggestivo
e attrezzato per escursioni, maneggio, pic-nic e ospita il Museo del Fiore;
il museo è suddiviso in sezioni tematiche, tra cui i fiori nella Riserva di
Monte Rufeno, la morfologia del fiore, insetti e fiori, le curiosità nei
fiori, i fiori e l'uomo, ospita giochi didattici e offre una piccola mostra
sui "Pugnaloni". Tra le manifestazioni, particolarmente suggestiva
è la Fiera dei Campanelli, che si tiene annualmente, istituita già prima del 1150 come momento di scambio di merce
soprattutto ad opera dei numerosi pellegrini in cammino per Roma e provenienti
da ogni parte d’Europa. La prima domenica dopo il 15 maggio vi si tiene, a
ricordo della cacciata del Barbarossa, la festa della Madonna del Fiore, in cui vengono fatti sfilare i cosiddetti Pugnaloni, grandi
quadri a soggetti religiosi o allegorici con il tema principale della libertà, sempre variati, composti con foglie
e petali di fiore. Da segnalare,
infine, il Carnevale di Acquapendente, uno dei più vivaci del
viterbese, legato soprattutto alla tradizione dei carri allegorici e delle
sfilate di maschere.
|