Lago di Mezzano 

Per alcuni è il "lacus Stationensis" descritto da Seneca e da Plinio. Sorge nei pressi del Lago di Bolsena, ad oltre 400 metri di altitudine, con una superficie di circa 48 ha. e la profondità di una trentina di metri. Il lago di Mezzano, non lontano da Valentano, e' senza dubbio uno dei luoghi più suggestivi della provincia di Viterbo: lo specchio d'acqua e' quasi del tutto racchiuso da colline ripide e verdissime; soltanto a nordest i rilievi si aprono su un piano attraversato dall'emissario, il fiume Olpeta, che nel primo tratto in uscita dal lago prende il nome di Fosso delle volpi.
La scoperta di "palafitte" sui fondali di Mezzano si deve a un pescatore, Fortunato Sonno, questi, nell'ormai lontano 1972, gettò l'amo in cerca di lucci e pescò due orcioletti di ceramica attribuibili all'eta' del Bronzo. Sembra infatti che sulle rive sorgesse l'antica città di Statonia: le prospezioni subacquee hanno permesso la delimitazione di dueLago di Mezzano insediamenti antropici costituiti da palafitte infisse sul fondale.

L'età del Bronzo: la caldera di Latera, con il suo aspetto conchiuso di "nicchia", facilita anche la ricostruzione del sistema d'insediamento di cui il villaggio sommerso faceva parte: ricognizioni e scavi, oltre all'esame dei materiali provenienti da Mezzano, permettono di ricostruirne gli assetti nel corso dell'eta' del Bronzo. L'insediamento nella caldera sembra impostarsi su due abitati principali, di lunga durata, monte Saliette a sud e Mezzano a nord: questi siti sembrano essere stati occupati dall'Eneolitico (eta' del Rame - III millennio a.C.) fino alla prima fase del Bronzo medio (XV sec. a.C.); intorno a essi si sviluppano siti di minori dimensioni che sopravvivono solo per un periodo limitato.
Con la fase "appenninica" del Bronzo medio (XIV sec. a.C.) si registra una generale, forte contrazione delle presenze, che colpisce entrambi gli abitati principali e che prosegue anche nel successivo Bronzo recente. In modo particolare a Mezzano a questa fase vanno attribuiti alcuni oggetti di bronzo assolutamente speciali; uno di essi segnatamente, per il tipo di tecnica detto, lascerebbe pensare ad un'offerta votiva. A queste presenze corrisponde la forte riduzione dell'abitato e di conseguenza, pur restando aperto e molto problematico il significato della frequentazione del lago, si potrebbe ipotizzare che in questa fase l'occupazione perda il carattere residenziale che aveva fin qui avuto.
Nel Bronzo finale (XIl sec. a.C.) si rileva una consistente ripresa e, nello stesso tempo, anche uno spostamento di entrambi gli abitati principali, quello meridionale e quello settentrionale, in posizioni piu' elevate sulla cresta delle colline al margine della caldera.

Il lago di Mezzano fa parte della Riserva Naturale Regionale Selva del Lamone. I reperti degli insediamenti sono esposti al Museo della preistoria della Tuscia e della rocca Farnese a Valentano.

 Assistenza: Riserva Selva del Lamone  Per Informazioni: tel. 0761.45.87.41

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