Museo Nazionale Etrusco - Palazzo Vitelleschi - Tarquinia 

Il Palazzo Vitelleschi venne eretto intorno alla metà del '400 da Giovanni Vitelleschi, detto il "Cardinale di ferro", nativo di Tarquinia, condottiero pontificio e acerrimo nemico della famiglia Di Vico, che aveva dominato all'epoca un po' ovunque nella Tuscia, il castello era comunque già stato distrutto nel 1355 dal Cardinale Albornoz. Fu il Cardinale Vitelleschi a mettere fine all'ultimo tiranno della famiglia, Giacomo, che catturò insieme ai tre figli nel loro castello di Vetralla e fece poi decapitare in piazza a Soriano nel Cimino. Alla parte più antica risalgono i due magnifici finestroni a sesto acuto della facciata principale, mentre altri elementi, come il timpano triangolare del portone d'ingresso, fanno pensare ad interventi successivi. L'elegante cortile interno, con due lati aperti da un portico, disimpegna alle varie sale del pianterreno e dei piani superiori.

Nel palazzo è allestito il Museo Nazionale Etrusco, fra i più importanti d'Italia. Ai lati dell'ingresso, due sarcofagi in nenfro del II sec. a.C.; nel cortile vari reperti etruschi, romani e medievali. Nelle sale del pianterreno sono esposti diversi sarcofagi, fra cui quelli delle famiglie Partunus, Pulena e Camna, tutti notevoli. Al primo piano è custodita l'elegante scultura rinvenuta sull'Ara della Regina nella vicina acropoli, l'altorilievo fittile dei cavalli alati che ornavano il frontone del tempio (prima metà del IV sec a.c.). Le vetrine delle sale adiacenti contengono vario materiale archeologico dal periodo villanoviano a quello romano come candelabri in terracotta, vasetti plastici e askoi. Ancora pregevoli scarabei, collane, alabastri, uova di struzzo con decorazioni orientalizzante. Vasi corinzi, etrusco-corinzi, vasi pontici, urne cinerarie, buccheri, vasi greci a figure nere e rosse, crateri bellissimi, documentano l'evoluzione della pittura vascolare greca ed etrusca nelle sue varie forme.Al secondo piano invece, sono esposte le pitture di quattro tombe (Triclinio, Bighe, Olimpiadi e Nave) distaccate negli anni Cinquanta dalle pareti tombali con una vecchia tecnica ormai superata.

Sulla collina Monterozzi, a circa 3 km dall'abitato, si trova la Necropoli Etrusca con circa 6.000 tombe di ogni forma e dimensione, molte dei quali completamente dipinte. Si tratta di una delle necropoli più importanti tra quelle conosciute, perché ricca di tombe a camera con decorazioni che costituiscono la più completa documentazione dello sviluppo della pittura etrusca dal VI al II sec. a.C. Per esigenze di sicurezza e di conservazione sono visitabili, oltre al complesso tombale "Scataglini", al momento soltanto nove tombe: Fior di Loto, Leonesse, Gorgoneion, Cardarelli, Fustigazioni, Giocolieri, Caronte, Leopardi, Baccanti. Sono in corso restauri e lavori e presto apriranno al pubblico altre tombe.

Uscendo dalla città in direzione di Monteromano, dopo circa 7 km volta a sinistra alla fine dell'acquedotto romano: seguendo le indicazioni, si arriva sul colle dove sono visibili i resti dell'antica Città Etrusca, la Civita, compresa l'Ara della Regina, un enorme basamento di un maestoso tempio, dove sono stati rinvenuti i famosi cavalli alati esposti nel Museo Nazionale Etrusco in città.

Orario Biglietto Chiuso a Informazioni
8.30 - 19.30

dicembre-febbraio 14 - 19.30
Ingresso € 4
 museo e necropoli € 6.50. Gratuito per i cittadini di età inferiore ai 18 anni e superiore a 65 anni.
Capodanno, 1° maggio, Natale e tutti i lunedì feriali tel. 0766.85.60.36

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