È un cratere minore legato all'attività vulcanica pleistocenica dei Monti Sabatini, a forma circolare con
un diametro di appena 600 metri, 2 km di circonferenza e una
superficie di circa 30 ha. Di grande interesse geologico e
naturalistico, nel suo specchio prosperano numerose piante
acquatiche e si fermano spesso numerosi uccelli di palude. La
profondità media è intorno ai 7 metri, la presenza di ninfee e
piante acquatiche è stata favorita proprio dalla bassa profondità
delle acque, è immerso in una cornice verdeggiante ricca di prati e
pascoli. Da sempre frequentato da pescatori, è stato recentemente
bonificato con interventi compatibili con l’ambiente per
permetterne una migliore fruizione turistica, facilitata dalla
nascita nelle vicinanze di strutture ricettive e di ristorazione.
Monterosi assieme a molti altri
centri della zona, sono di volta in volta nelle mani del potere pontificio
o di alcune tra le famiglie più potenti del Lazio, tra cui i di
Vico, gli Anguillara e gli Orsini.
La posizione a controllo della Cassia ne fece un
importante punto strategico, ruolo accentuato dalla costruzione di
un maniero sulla collina sovrastante il paese (Monte della Torre) ad
opera di Federico II di Svevia, impegnato nella
lotta con le truppe pontificie di Innocenzo IV (1243-1254).
Un secolo prima un altro Federico aveva lasciato la sua impronta
nella storia in questo luogo, Federico Barbarossa, il 9 giugno 1155,
in occasione dello storico incontro con papa Adriano IV (1154-1159):
il Barbarossa chiedeva di essere riconosciuto come Imperatore dal
Pontefice, ma aveva osato l'affronto di non sorreggere la staffa a
quest'ultimo mentre smontava da cavallo. Un incidente diplomatico
che presto sarebbe stato risolto.
Monterosi ricordiamo si trova lungo il percorso
dell’antica Via Francigena; è possibile raggiungerne il tracciato
seguendo l’apposita segnaletica.
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